
Sesso: disfunzione erettile, ecco come guarire. La guida di Donna cerca uomo
La disfunzione erettile è un disturbo che impedisce all’uomo di raggiungere e/o mantenere la sufficiente erezione del pene. Circa il 13% della popolazione maschile italiana soffre di questo disturbo ma l’incidenza sale al 50% considerando gli uomini con una età compresa tra i 40 e i 70 anni.
La disfunzione erettile può essere primaria o secondaria, a seconda se si presenta all’inizio dell’attività sessuale oppure interviene in un secondo momento; inoltre si può distinguere tra disfunzione erettile generalizzata o situazionale se si presenta sempre durante l’attività sessuale o se interviene in determinati momenti, situazioni o partner. Le cause che possono scatenare la disfunzione erettile sono molteplici e spesso difficili da identificare e quindi trattare. L’aspetto psicologico può essere determinante: momenti di stress, ansia, depressione possono causare difficoltà nel raggiungere o mantenere l’erezione. La disfunzione erettile di origine psicologica solitamente è reversibile, è importante però capire quale sia l’origine del problema e soprattutto non farsi sopraffare dall’ansia da prestazione che può peggiorare le prestazioni sessuali. In altri casi la disfunzione erettile è dovuta a cause prettamente organiche come: diabete, obesità, malattie vascolari, traumi spinali, neuropatia periferica, ipogonadismo, iperprolattinemia. Inoltre l’abuso di droghe e alcol o alcuni trattamenti farmacologici possono determinare la disfunzione erettile.
Il raggiungimento e il mantenimento dell’erezione dipende da numerosi meccanismi in delicato equilibrio tra di loro; l’erezione comincia nel cervello con il rilascio di numerosi neurotrasmettitori che determinano l’inizio o la fine dell’erezione. Gli stimoli fisici e psicologici determinano un aumento del flusso sanguigno arterioso al pene con un simultanea diminuzione del deflusso venoso; l’aumentato afflusso sanguigno insieme alla rigidità elastica della tonaca albuginea determina il rigonfiamento e la rigidità del pene. Nell’erezione sono coinvolte anche molecole ad azione vasodilatante quali l’ossido e il biossido di azoto che mediante attivazione dell’enzima adenilciclasi portano al rilascio di cGMP; la conversione del cGMP a GMP ad opera dell’enzima 5-fosfodesterasi, invece, inibisce la vasodilatazione. Questo delicato equilibrio può subire delle piccole variazioni che possono avere conseguenze importanti sul raggiungimento e mantenimento
La disfunzione erettile è un disturbo che impedisce all’uomo di raggiungere e/o mantenere la sufficiente erezione del pene. Circa il 13% della popolazione maschile italiana soffre di questo disturbo ma l’incidenza sale al 50% considerando gli uomini con una età compresa tra i 40 e i 70 anni.
La disfunzione erettile può essere primaria o secondaria, a seconda se si presenta all’inizio dell’attività sessuale oppure interviene in un secondo momento; inoltre si può distinguere tra disfunzione erettile generalizzata o situazionale se si presenta sempre durante l’attività sessuale o se interviene in determinati momenti, situazioni o partner. Le cause che possono scatenare la disfunzione erettile sono molteplici e spesso difficili da identificare e quindi trattare. L’aspetto psicologico può essere determinante: momenti di stress, ansia, depressione possono causare difficoltà nel raggiungere o mantenere l’erezione. La disfunzione erettile di origine psicologica solitamente è reversibile, è importante però capire quale sia l’origine del problema e soprattutto non farsi sopraffare dall’ansia da prestazione che può peggiorare le prestazioni sessuali. In altri casi la disfunzione erettile è dovuta a cause prettamente organiche come: diabete, obesità, malattie vascolari, traumi spinali, neuropatia periferica, ipogonadismo, iperprolattinemia. Inoltre l’abuso di droghe e alcol o alcuni trattamenti farmacologici possono determinare la disfunzione erettile.
Il raggiungimento e il mantenimento dell’erezione dipende da numerosi meccanismi in delicato equilibrio tra di loro; l’erezione comincia nel cervello con il rilascio di numerosi neurotrasmettitori che determinano l’inizio o la fine dell’erezione. Gli stimoli fisici e psicologici determinano un aumento del flusso sanguigno arterioso al pene con un simultanea diminuzione del deflusso venoso; l’aumentato afflusso sanguigno insieme alla rigidità elastica della tonaca albuginea determina il rigonfiamento e la rigidità del pene. Nell’erezione sono coinvolte anche molecole ad azione vasodilatante quali l’ossido e il biossido di azoto che mediante attivazione dell’enzima adenilciclasi portano al rilascio di cGMP; la conversione del cGMP a GMP ad opera dell’enzima 5-fosfodesterasi, invece, inibisce la vasodilatazione. Questo delicato equilibrio può subire delle piccole variazioni che possono avere conseguenze importanti sul raggiungimento e mantenimento
No comments:
Post a Comment